Il disturbo alimentare nasce come espediente per sopperire alla solitudine e alla mancanza di amore, e finisce per diventare IL surrogato della solitudine e dell’amore: se nutro il disturbo alimentare, automaticamente escludo l’amore. Apparentemente può sembrare un paradosso. Invece non c’è niente di più logico. “Siccome ce l’ho fatta da solo, adesso non mi serve più niente e nessuno, adesso io vi rifiuto, voi che non mi avete amato, perché non esiste paura più grande, della paura di soffrire di nuovo la mancanza di amore”.
“Ogni malattia è una metamorfosi dell’amore”, scrive Galimberti. Per guarire dal disturbo alimentare bisogna fare pace con l’amore. Perché senza amore, infondo, muore tutto. Senza amore tutto muore.
Dott.ssa Eleonora Vinci Dietista Biologa Nutrizionista
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