Il godimento è sempre intrinseco nel sintomo alimentare: la restrizione, la disinibizione, il compenso, sono tutte modalità di ricerca del godimento.
Quale sintomo emerge dipende da cosa funziona meglio in quel determinato momento, in quel determinato contesto e per quel determinato individuo ammalato.
Però se controllo “va tutto benissimo”: il controllo è egosintonico.
Col discontrollo arriva l’egodistonia: il castello di sabbia si dissolve.
Le abbuffate non rappresentano soltanto l’effetto collaterale della restrizione cronica, dettato dalla naturale spinta biologica dell’essere umano alla sopravvivenza.
Le abbuffate rappresentano la pulsione.
Le abbuffate rappresentano il desiderio immenso di vivere che erompe dalla prigione ove era rinchiuso attraverso il proposito anoressico.
Le abbuffate sono il fallimento del tentativo di controllo.
Ma la cosa più importante è che le abbuffate coincidono con la domanda di cura.
La verità è che le abbuffate ti hanno salvato la vita.
“Aiuto, sono umano, mi sto abbuffando e ho voglia di vivere.”
Dott.ssa Eleonora Vinci Dietista Biologa Nutrizionista
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