Il problema della letteratura nel contesto dei Disturbi del Comportamento Alimentare è dato dall’impossibilità di trarre conclusioni oggettive, uniformi e ponderate.
È una prerogativa della scienza quella di fondarsi dal punto di vista concettuale sulla critica e sull’incertezza.
Quando si tratta di Disturbi Alimentari però è necessario amplificare questo concetto a livello quasi esponenziale. Sebbene la nosologia si sforzi costantemente di migliorare ed affinare l’accuratezza della classificazione sistematica dei sottotipi di Disturbo Alimentare resta inverosimile pensare di definire ogni possibile sfumatura che queste malattie possono assumere.
Nei Disturbi Alimentari sono presenti dei fattori biologici che predispongono all’insorgenza della patologia; su di questi vanno a sovrapporsi elementi di tipo psicologico e caratteriale.
La follia del Disturbo Alimentare è che si tratta di una malattia in cui il cervello (cioè la psiche, la volontà) tenta costantemente di controllare il corpo (cioè la biologia, il corpo come macchina, organismo). Il tentativo di controllo porta ad attuare comportamenti che sconvolgono il sottile e perfetto equilibrio biologico che la natura ha sorprendentemente e faticosamente affinato nel corso dell’evoluzione dell’essere umano. Questo sconvolgimento porta a sua volta a sconvolgere il cervello, e cioè la psiche, la volontà che adesso diviene non-volontà; dunque il cervello, sconvolto dallo sconvolgimento biologico provocato inizialmente dal cervello e dalla volontà, porta a ri-sconvolgere il sistema biologico e così via come il paradosso dell’uovo e della gallina.
Il problema del trarre conclusioni oggettive, uniformi e ponderate quando si parla di Disturbi Alimentari è che il male del cuore si mescola col male del corpo, come è possibile definire con esattezza e accuratezza il male del cuore? E a maggior ragione, come è possibile farlo se questo va ad amalgamarsi con un male del corpo, cioè un qualcosa di scientifico che comunque abbiamo detto fondarsi sull’incertezza e sulla critica costante?
Ecco perché quando si cura un Disturbo Alimentare è necessario tenere sempre, sempre a mente che quello che stiamo curando è prima di tutto un cuore, una persona. Non esiste individuo al mondo che nel suo insieme di mente e corpo coincida perfettamente con la mente e col corpo di un altro individuo di questo stesso, difforme ed immenso mondo.
Dottoressa Vinci Eleonora
Dietista Biologa Nutrizionista
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