I Disturbi Alimentari sono malattie precisamente descritte e classificate dal punto di vista nosologico. In quanto patologie le persone che ne soffrono finiscono per acquisire determinati comportamenti ed abitudini che concorrono, insieme ad altri fattori (non dimentichiamo la multifattorialità che caratterizza il disturbo) a mantenere e perpetuare il problema.
Forse non tutti sanno che tali comportamenti – definiti ‘disfunzionali’ – sono dettati e sostenuti da fattori biologici. Cioè, è la malnutrizione stessa che alimenta i comportamenti disfunzionali. Per malnutrizione non intendiamo soltanto la malnutrizione per difetto nel soggetto sottopeso, per esempio con anoressia, ma anche tutte le malnutrizioni di tipo qualitativo provocate, per esempio, dal vomito autoindotto, o dall’esclusione totale o parziale di certi gruppi alimentari (tipicamente gli alimenti ricchi in grassi e/o in carboidrati, ma non necessariamente, perché il disturbo alimentare è folle e irrazionale e allo stesso modo le scelte da lui guidate).
I comportamenti disfunzionali includono, per esempio, il cucinare in modo ricorrente pietanze elaborate per gli altri – solitamente i dolci, ma non solo – , collezionare foto e video di ricette ed alimenti ‘proibiti’, il consumo smodato di alimenti e/o bevande calde, sale e spezie che favoriscono la sazietà. Pesarsi ossessivamente, ordinare il cibo e la cucina, trascorrere interminabili pomeriggi al supermercato, una vera a propria orgia visiva e chimerica.
Perché accade questo? E’ chiaro: il fine primario del corpo è quello di sopravvivere. Se sono denutrito, il mio cervello dovrà essere costantemente e fortemente stimolato, orientato verso la ricerca del cibo. Ecco perché nella testa non resta spazio per nient’altro. Passioni, interessi, lavoro, amici, libido, non resta più niente, quando entra il Disturbo Alimentare, soltanto la violenta e imperiosa ossessione del cibo.
Ecco perché la Riabilitazione Nutrizionale è un aspetto fondamentale della cura. Ripristinare uno stato nutrizionale adeguato è necessario per permettere il funzionamento del corpo, e dunque della mente, delle emozioni, del desiderio, della persona nella sua globalità.
Quando l’ossessione del cibo lascia spazio al desiderio, è lì, che il Disturbo Alimentare comincia a morire per lasciare spazio alla Vita.
Dott.ssa Vinci Eleonora Dietista Biologo Nutrizionista
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