Sebbene per molti pazienti la compilazione del diario alimentare possa risultare spiacevole o addirittura gravosa, rappresenta un pilastro importante della terapia nutrizionale, un prezioso strumento di ausilio sia per il Dietista che per lo stesso paziente.
Un diario alimentare ben fatto dovrebbe includere:
- alimenti e bevande ingerite, e loro quantità in grammi (anche stimata in modo approssimativo)
- orario, luogo del pasto ed eventuali commensali
- livello di fame e di sazietà prima e dopo il pasto
- emozioni associate al pasto
- attività quotidiane ed attività fisica svolte nella giornata
Perchè il diario alimentare è importante per il Dietista?
Consegnare il diario al paziente e istruirlo alla sua compilazione permette di comprendere in modo più approfondito il suo stile dietetico comportamentale, attraverso la ricezione di informazioni che, raccolte con una rapida intervista alimentare, potrebbero sfuggire. In questo modo il Dietista può strutturare un piano alimentare quanto più conforme alle abitudini del paziente, apportando le modifiche presumibilmente necessarie. La compilazione prosegue anche dopo la consegna della dieta: in tal caso il diario (consegnato al Dietista in sede di controllo) permette di verificare l’attinenza (o meno) alla terapia nutrizionale, permettendo un confronto concreto con le eventuali difficoltà e/o incomprensioni insorte.
Perché il diario alimentare è importante per il paziente?
Compilando il diario il paziente si focalizza attentamente sul pasto, acquisendo maggiore consapevolezza circa le sue modalità alimentari. Il diario consente inoltre di individuare eventuali criticità da riferire ed evidenziare al Dietista in seduta di controllo. Peraltro spesso accade che la compilazione stessa funga da incentivo (più o meno volontario) per la modifica di alcune abitudini scorrette.
Il diario alimentare dovrebbe essere compilato sempre al momento del pasto e non a posteriori: per facilitare la procedura è possibile ricorrere a cellulare, computer, tablet ecc. (per esempio a lavoro, a scuola, a pranzo fuori…) e successivamente trascrivere sul cartaceo.
Il diario alimentare non dovrebbe essere concepito come uno strumento di controllo associato al rigore e alla rigidità, come mezzo per dimostrare (a noi stessi o al Dietista) i successi e la forza di volontà: in tal caso l’effetto potrebbe risultare vacuo o addirittura controproducente.
Dott.ssa Vinci Dietista Biologa Nutrizionista
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