Preoccupazioni di questo tipo sono abbastanza comuni in chi ha da poco intrapreso un percorso nutrizionale, indipendentemente dal fatto che questo sia supportato o meno da un professionista.
Il presupposto che il seguire una dieta rappresenti una controindicazione alla condivisione dei pasti è errato per due motivi :
1. Il termine Dieta non significa necessariamente Restrizione
2. Seguire un piano nutrizionale non significa necessariamente evitare i pasti che esulano dal contesto domestico, come quelli in ristoranti o a casa di amici/colleghi.
Un piano nutrizionale costruito ad hoc sulla persona non dovrebbe limitarsi alla classica prescrizione del tipo “Lunedì: colazione ….., pranzo …. ecc. Martedì: colazione…..” (che anzi, personalmente, cerco sempre di evitare), bensì dovrebbe conferire al paziente la possibilità di adattare le scelte dietetiche proposte a vari contesti, vuoi per esigenze logistiche e/o lavorative, vuoi per motivi edonistici legati al piacere, all’emotività e al contesto sociale.
L’Italia è il paese in cui il cibo acquisisce, per eccellenza, un’influente funzione sociale e conviviale: ebbene, pensare di proporre un percorso dietetico-comportamentale così rigido e inflessibile da rendere impossibile la condivisione del pasto è verosimilmente folle. In questo senso occorre educare ed accompagnare il paziente con impegno e dedizione, evitando di stilare tabelle dietetiche glaciali ed aspecifiche, ma fornendo piuttosto ad esso le capacità per orientarsi nella scelta alimentare in modo spontaneo, naturale e al contempo corretto e salutare.
Per portare alcuni esempi, è luogo comune quello di includere in particolar modo certe tipologie gastronomiche (solitamente pizzerie o paninoteche) nella fatidica ‘lista nera’ dei locali da evitare: sbagliato anche questo.
Quando ci troviamo di fronte ad un piatto è consigliabile ragionare sul come questo è costruito (cioè quali alimenti, gruppi alimentari, nutrienti contiene), valutando se è possibile intercalarlo con le indicazioni suggerite dal piano alimentare seguito: è improbabile non identificare almeno una scelta compatibile nell’intero menù!
Dott.ssa Vinci Eleonora Dietista Biologa Nutrizionista
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