I batteri e la salute intestinale

Il microbiota intestinale umano, detto anche flora intestinale, è costituito da un numero di microrganismi compreso tra 10^12 e 10^14, per un peso complessivo di circa 2 kg. Come l’impronta digitale, il microbiota intestinale è unico per ogni individuo e si forma secondo la dieta e l’ambiente. L’equilibrio del microbiota intestinale dipende all’alimentazione: la dieta deve essere ricca di fibre (legumi, cereali integrali, agrumi, noci) e probiotici come lo yogurt e i formaggi non pastorizzati. La degradazione funzionale e qualitativa del microbiota umano è detta disbiosi e porta a malattie autoimmuni e infiammatorie dell’intestino, oltre ad essere coinvolta anche nell’insorgenza del diabete e dell’obesità. Gli enzimi contenuti nel succo intestinale sintetizzano i vari nutrienti presenti negli alimenti prima di essere assorbiti attraverso le pareti dell’intestino. Inoltre, le proteine vengono sintetizzate nell’intestino in amminoacidi e i lipidi in acidi grassi. 

I FODMAPs e l’intestino

Con l’acronimo FODMAPs viene inclusa un’ampia categoria di carboidrati a corta catena, eterogenei (cioè diversi) nella loro struttura chimica, nella modalità di digestione e assorbimento ma omogenei dal punto di vista funzionale (producono cioè gli stessi effetti sull’organismo):

➡️ sono scarsamente assorbibili nell’intestino tenue

➡️ sono osmoticamente attivi nel lume intestinale

➡️ sono rapidamente fermentabili dalla microflora batterica intestinale 

Questo implica la genesi dei seguenti effetti:

➡️ persistenza come tali nel lume intestinale popolato dai batteri

➡️ richiamo di acqua

➡️ produzione di gas con distensione del lume intestinale. 

Da qui l’insorgenza della classica sintomatologia (comunemente il meteorismo, il gonfiore, il dolore e la distensione addominale, nonché le alterazioni dell’alvo con alternanza tra diarrea e stipsi).

Dove sono i FODMAPs?

I FODMAPs sono abbondanti nella dieta occidentale: frutta, miele e sciroppo di fruttosio-glucosio sono ricchi in fruttosio, tutti i prodotti lattiero-caseari (latte, yogurt, formaggi) contengono lattosio, mentre i fruttani e i galattoligosaccaridi si ritrovano in frumento, orzo, segale e in alcuni tipi di verdura. I polioli (sorbitolo, xilitolo, mannitolo, maltitolo i più comuni) sono presenti sia come tali negli alimenti (frutta e verdura) ma vengono anche utilizzati come dolcificanti artificiali ipocalorici. 

La Dieta low FODMAPs – a basso contenuto di FODMAPs

La dieta low FODMAPs mira a ridurre tutti i FODMAPs allo scopo di minimizzare i loro effetti fisiologici e dunque l’induzione della sintomatologia tipica. E’ costruita sulla base dell’ottenimento di dati precisi circa la composizione degli alimenti, che vengono suddivisi in alimenti a elevato contenuto di FODMAP (high-FODMAP) e alimenti a basso contenuto di FODMAP (low-FODMAP). Nella dieta viene promosso il consumo di alimenti low- FODMAP, escludendo per un tempo prefissato quello di alimenti high-FODMAP. La reintroduzione degli alimenti esclusi avviene dopo un periodo di circa 6-8 settimane, in modo graduale, personalizzato e sotto la supervisione del Dietista, al fine di rendere la dieta meno restrittiva possibile sulla scelta dei vari alimenti pur mantenendo il beneficio dal punto di vista sintomatologia.

Dott.ssa Vinci Eleonora Dietista Biologa Nutrizionista

La dieta FODMAP - Esempio di giornata tipo contro pancia gonfia e colon  irritabile - Life is Food

Intestino e Dieta low-FODMAPs

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