“Mangiare più lentamente significa masticare più lentamente e separare i bocconi. E’ una pratica utile per due ragioni. Innanzitutto, masticare molto lentamente riduce l’apporto calorico fino al 15% e aiuta a mantenere i denti sani. Inoltre, altri studi dimostrano che fare una pausa tra un boccone e l’altro porta più rapidamente al senso di sazietà, perché in questo modo si dà allo stomaco il tempo di informare il cervello della quantità ingerita. Masticare lentamente e distanziare i bocconi sono anche due modi per controllare la quantità che ingeriamo, per evitare un affaticamento eccessivo di esofago, stomaco e intestino. Una buona abitudine da prendere a tavola è quella di appoggiare le posate due o tre volte accanto al piatto, per parlare, ascoltare e in ogni caso dimenticarsi del cibo per un pò. Oppure si può tracciare una linea immaginaria al centro del piatto e stabilire di fare una pausa tra una metà e l’altra. Tutto ciò è più facile quando si condivide un pasto con altri, mentre diventa difficilissimo quando si mangia soli davanti ad un giornale, ad un libro o ad uno schermo o durante un pranzo rimediato al lavoro, da finire il più rapidamente possibile.” Cibo – Jaques Attali

Spesso mi viene chiesto se come spuntino è corretto scegliere una spremuta di arance (senza zucchero) oppure uno yogurt liquido, accelerando così le tempistiche di consumazione del pasto (per esempio quando si è di fretta perché stiamo lavorando, sbrigando commissioni, ecc). Le risposte trovano ragione proprio nella masticazione. Tralasciando la tipologia di nutriente fornito (che differisce a seconda che si scelga lo yogurt – liquido o meno – o la frutta -intera o spremuta – c’è una sostanziale differenza tra il trangugiare in fretta e furia una spremuta o una bevanda allo yogurt e prendersi del tempo (bastano dieci minuti) per masticare un frutto nella sua interezza, oppure per gustare uno yogurt cremoso (magari sgranocchiando qualche frammento di frutta aggiunta). Masticando diamo inizio al processo digestivo e occupiamo più tempo per consumare l’alimento, raggiungendo più efficacemente il senso di sazietà, nel breve e nel lungo termine (rispettivamente la ‘satiation’ che determina lo stop al pasto (sazietà a breve termine) e la ‘satiety’, che prolunga nel tempo il senso di pienezza e soddisfazione (sazietà a lungo termine)). Il frutto intero peraltro conserva le componenti fibrose, che concorrono ad incrementare ulteriormente la ripienezza gastrica e la sazietà. La questione dunque non si pone in termini di calorie, quanto di equilibrio nel complesso sistema biologico di fame e sazietà.

Dott.ssa Vinci Eleonora Dietista Biologa Nutrizionista

The Way You Chew: A Reflection of the Way You Live? - Jules' Fuel

Quanto è importante masticare?

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